PIETRO PAGANI

All’interno le copie delle due statue raffiguranti Speranza e Religione opera dell’artista clainese.

Pietro Pagani, originario di Claino, studiò e lavorò a Milano. Le sue doti emersero già all’Accademia di Brera e si affinarono con il lavoro per lo studio di Pompeo Marchesi, tra i migliori scultori del periodo, di cui divenne braccio destro. Ricevette vari premi tra cui la medaglia d’oro, onorificenza massima assegnata dall’Accademia di Brera ai migliori artisti.

Tra le opere più rilevanti ricordiamo le due statue raffiguranti Speranza e Religione nella chiesa di Castrezzato (BS) – le cui copie sono ammirabili nella chiesetta di San Giuseppe a Claino – e i santi Astanzio e Antoniano nella chiesa di Vigonzone.

Celebri anche l’altorilievo in gesso di un episodio dell’Iliade al Castello Sforzesco e altrettante sculture presso il Duomo di Milano.

Il suo più grande capolavoro, però, fu la figura di “Eva dopo il peccato” esposta all’Expo di New York nel 1853 che assegnò all’artista una menzione onorevole, collocando Pagani tra i migliori scultori del suo periodo.

Alla sua morte i suoi studi, disegni e modelli furono inviati a Claino, ma affondarono nel Lago di Como con la barca che li trasportava a causa del maltempo. Una lapide posta sulla casa paterna a Claino ne onora la memoria.